Chiaccherata tra Silvia e Roberta.
Silvia, ma cos’è il Metodo Feldenkrais?
Moshè Feldenkrais vedeva il corpo e la mente come un’unica entità: la persona che si esprime in movimento, sensazione, sentimento e pensiero.
L’innovazione più grande è che ha tradotto questo in un metodo pratico in cui la persona è attiva, si prende carico di sé, della sua vita. Forse questi concetti li potete trovare in altre attività ma il Metodo Feldenkrais è davvero unico. Le lezioni individuali e collettive durano al massimo un’ora e sono un dialogo continuo (verbale e non) tra l’insegnate e gli allievi. Così la stessa lezione viene ogni volta reinventata adattandosi alla persona o al gruppo con cui si sta lavorando. Possiamo dire che sia l’allievo che l’insegnante diventano dei personal trainer.
Una cosa che mi aveva colpita all’inizio della mia formazione era che nelle lezioni mi ritrovavo ad essere nel famoso ‘qui ed ora’.
Cosa può piacere o non piacere della lezione?
La richiesta più chiara da parte dell’insegnante è di non fare sforzo, di non raggiungere per forza l’obiettivo ma di ascoltare il percorso, il modo in cui si fa il movimento e questo spesso non è capito e accettato. Va contro le nostre abitudini, la nostra cultura. Quante volte ci siamo sentiti dire ‘DEVI SFORZARTI per andare bene a scuola o nel lavoro o per migliorare prestazioni artistiche e sportive’?
In queste lezioni si scopre che rispettando i propri limiti si possono allargare gli orizzonti semplicemente imparando nuove possibilità di azione. A fine lezione si è sorpresi di sentirsi bene, i dolori e le tensioni spariscono o diminuiscono, ci si sente più alti, più presenti o un’azione fatta all’inizio della lezione diventa più ampia e fluida. Gli sportivi spesso riportano che, dopo aver praticato il metodo, riescono a migliorare le prestazioni, riducono i tempi e sentono di forzare meno.
Cosa s’intende per ‘semplicemente imparando nuove possibilità di azione’?
La natura dell’essere umano è quella di imparare.
Moshe Feldenkrais vedeva in questa risorsa la possibilità per ciascun essere umano di continuare per tutta la vita ad imparare, a migliorarsi. Era convinto che ogni persona a qualsiasi età e in qualsiasi condizione fisica può inseguire i suoi sogni. Per me è meraviglioso fare questo lavoro e quello che mi da più soddisfazione è quando le persone iniziano o tornano a fare un’attività che prima sembrava impossibile.
Hai delle storie da raccontarci in merito?
Ho lavorato con una persona che aveva smesso di danzare per i dolori alla cervicale e alle braccia e dopo un percorso di lezioni individuali e poi di gruppo ora va di nuovo a fare danza afro. Un’altra che non riusciva più a flettere la caviglia e che adora andare in montagna, ora si fa le sue camminate senza più prendere le storte, ha imparato a gestire il piede. Oppure un’altra a cui il dottore aveva prescritto di camminare, cosa che lei detestava, ora le piace camminare e le manca la passeggiata giornaliera quando la deve saltare per qualche motivo.
La signora con l’alluce valgo che le fa male e che i medici dicono che è da operare ma con il Metodo Feldenkrais riesce ad evitare l’intervento.
Di recente ho lavorato con una signora quasi ottantenne che non riusciva più ad alzarsi dalla sedia da sola. Le ho spiegato come fare e quando si è ritrovata in un attimo in piedi senza fare sforzo ho visto i suoi occhi illuminarsi e brillare per la scoperta.
Ce ne sono tanti e come vedi arrivano a provare il metodo quando stanno male, consiglio di venire prima! Anche perchè noi non siamo dei medici ma degli insegnanti e imparare una buona organizzazione motoria è utile a tutti.
Come mai è poco conosciuto?
Sicuramente il nome Feldenkrais non aiuta e le persone che lo leggono le prime volte riescono a pronunciarlo in modi bizzarri per non dire cosa memorizzano! ci sarebbe da scrivere un libro a riguardo. A parte le battute, in generale penso che sia un approccio alla persona talmente ampio e innovativo che è difficile da comprendere e quindi spiegare. La maggior parte delle persone infatti vuole sapere di cosa si tratta prima di provare e per un metodo pratico non è certo un punto di forza. Così noi insegnanti ci sentiamo dire, ma è come lo yoga, il pilates, la meditazione? Si e no, alcuni movimenti possono far pensare allo yoga, altri al pilates e a volte può sembrare una meditazione perché ci porta appunto nel ‘qui ed ora’ ma il Metodo Feldenkrais è ancora qualcos’altro. E’ da provare. Moshe diceva ‘ provo a spiegare cos’è ma è un po’ come far capire a una persona, che non l’ha mai assaggiato, il gusto del mango‘………..E poi sarebbe bello che i media ci dessero più spazio.
Come puoi convincere i giornalisti a venirlo a provare?
Direi :’Se vieni a lezione come giornalista avrai un compito arduo: riuscire a spiegarlo. Se ti piacciono il tuo lavoro e le sfide il Metodo Feldenkrais fa proprio per te!’
E per convincere i lettori?
Ognuno ha un sogno nel cassetto e per realizzarlo è importante sentirsi bene. Con il Metodo Feldenkrais potrai partire dal movimento per migliorare sensazione, sentimento e pensiero.
Non garantisco che ogni desiderio si avveri ma intanto le tensioni, i dolorini alla schiena, alle articolazioni, alle spalle con cui spesso sei abituato a convivere se ne vanno, diventa più comodo stare seduti in ufficio e a scuola, sollevare pesi, le prestazioni sportive e artistiche migliorano così come la qualità della vita.
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