Stare eretti su due piedi, un passo dopo l’altro guardando di qui e di lì senza perdere l’equilibrio e l’orientamento.
Camminare sembra semplice e ovvio per una persona adulta, in realtà il percorso per arrivarci è lungo: da quando si nasce ad almeno il quarto anno di età.
Dopo aver imparato a strisciare, rotolare, mettersi seduto, gattonare, raggiungere la stazione eretta, cadere e rialzarsi, finalmente si riesce a gestire l’equilibrio su
un piede e poi sull’altro spostandosi da bipedi nello spazio.
Nel corso della vita il tipo di lavoro svolto, incidenti, traumi, l’auto-immagine…. ci portano a sviluppare delle abitudini in cui il corpo assume delle tendenze poco funzionali alla camminata ma nelle quali ci sentiamo a nostro agio, il nostro miglior vestito!
Così se ti chiedo ora: come cammini? la tua risposta sarà ‘bene’ o ‘normalmente’ a meno di qualche dolore o fastidio che affiora da qualche parte.
Probabilmente non hai mai pensato che puoi migliorare la camminata, comprarti un nuovo vestito più comodo e più bello di quello che hai indossato fino ad ora.
Nelle lezioni di movimento del Metodo Feldenkrais si ripercorrono le tappe dello sviluppo motorio del bambino ridefinendo e migliorando i pilastri che sostengono la camminata e questo vale a qualsiasi età.
‘La vita è un processo e come tale può essere SEMPRE migliorato’ [M. Feldenkrais]
Questa frase di Moshe Feldenkrais per noi insegnati del Metodo Feldenkrais si traduce nella sorpresa dei nostri studenti di aver imparato in ogni lezione, individuale o di gruppo, qualcosa di nuovo. Una nuova possibilità di movimento, una sensazione nuova, un pensiero diverso, la consapevolezza della propria abitudine di movimento e la novità che è possibile cambiarla e renderla più facile ed efficace. E’ tutto molto concreto, tangibile in quanto esperienziale, per questo ti invito a provare il Metodo.
Ultimamente ho lavorato con una signora di circa 70 anni. Ha la protesi ad un ginocchio, difficoltà sia di equilibrio, era caduta qualche volta e aveva paura di ricadere, sia di orientamento nello spazio, quando camminava si ritrovava al centro della strada pensando di essere nel bordo. Dopo qualche lezione individuale si sente molto meno barcollante e riesce, anche girando la testa a destra e a sinistra, a camminare dritta. E’ la figlia che ha insistito perchè venisse la prima volta a lezione ed ora è lei che chiede di farne una al mese per mantenere questa facilità di movimento e migliorare ancora un po’.
Ora che ha superato queste difficoltà le figlie la porteranno a visitare Parigi, una città che non ha mai visitato e che era sempre rimasta nei suoi sogni.
il 10 Maggio 2016 alle 8:53
Silvia Conte ha scritto:
Ecco un estratto della mail che mi ha mandato la figlia al rientro da Parigi: ‘……parigi è andata bene…grazie anche te…ed è stata lei a chiedermi di proseguire prima di andare al mare i primi di giugno. ..sn contenta xchè mia madre è un po testona ………’