Insegnare è l’arte di trasmettere ciò che si sà a un’altra persona. Ci sono contesti molto favorevoli in cui l’allievo vuole imparare e altri meno. Ma come fa un’insegnante a prepararsi quando dall’altra parte troverà studenti poco motivati? Non sarà sufficiente fare uno schema con la sequenza delle cose da spiegare o ripetere a memoria la lezione, servirà qualcosa in più che renda l’argomento più vivo e interessante.
Una strategia può essere quella di fare dei laboratori anzichè la lezione frontale, quindi trovare una proposta diversa che renda attivo l’allievo. Oppure trovare qualcosa che interessi gli studenti, per agganciarli e poi iniziare con le spiegazioni. Trovare una chiave d’accesso, è fondamentale.
Ma se alla fine in aula e nessuno ascolta che fare? Si può andare a tentativi, cambiare ritmo e tonalità della voce, fare domande oppure mettersi in ascolto. Anzichè avere fretta di ‘dare’ ciò che si ha, aspettare, guardare, osservare, fare domande, mettersi in relazione con chi si ha davanti e solo dopo introdurre l’argomento e piano piano portare le persone nel proprio mondo.
Anzichè pretendere di essere ascoltati, mettersi in ascolto.
Questo aiuta a trovare qualche varco d’accesso e a stabilire una relazione. L’ascolto, poi, non termina dopo aver rotto il ghiaccio, continua nel tempo perchè in ogni momento, ad ogni incontro, le persone sono in una situazione differente e c’è bisogno di risintonizzarsi nuovamente per poter poi trasmettere il proprio sapere.
Può sembrare un esercizio di pazienza, ma in realtà basta poco per creare un contensto in cui l’apprendimento sia al centro. La relazione inizia dai primi secondi in cui ci si incontra e un saluto amichevole guardandosi negli occhi è già un modo per avvicinarsi e spianare la strada. Lasciare dei silenzi che intervallano la spiegazione possono diventare delle pause in cui affiorano domande.
Non è importante ciò che si insegna e il perchè ma come lo si fa. Il modo deve stimolare, incuriosire e rendere partecipi gli allievi e l’arma più potente, per riuscire in ciò, è l’ascolto che permette di trovare la chiave d’accesso e di mantenere una ‘relazione attiva’ con gli studenti.
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