Organizzare qualcosa in cui vengono coinvolte altre persone richiede idee, tempo ed energia.
Che sia una cena tra amici, un compleanno o qualcosa di più complesso il nostro pensiero sarà occupato a trovare un’idea su come preparare l’evento e poi parte la pianificazione delle tempistiche e la ricerca del materiale per realizzarlo.
A volte bisogna essere disposti a cambiare rotta in corsa, magari perché il negozio dove volevamo prendere qualcosa di particolare è chiuso o ha finito quello che ci serviva. E’ allora necessario rielaborare il piano e trovare delle alternative. La pianificazione iniziale può essere anche completamente sconvolta, il tempo che rimane è poco e la tensione sale.
Se non si trovano delle soluzioni che ci soddisfano, il rischio è di arrivare all’ultimo tutti trafelati, stanchi e quasi arrabbiati perchè le cose non sono andate come volevamo e il risultato è di accogliere gli ospiti parlando della nostra fatica piuttosto che godendoci il momento. Non riusciamo nemmeno ad accorgerci che quello che dovrebbe essere un momento d’incontro si è trasformato in una valvola di sfogo per la fatica fatta.
Le cose non sempre vanno per il verso giusto, ma cosa possiamo fare per aggiustare ciò che è andato storto?
Un consiglio è quello di riprendere contatto con sè. Anche nel caos più totale bisogna avere il coraggio di prendersi qualche minuto per sentire come stiamo. Dove sentiamo la tensione? nelle gambe, nelle spalle, nella mandibola? La respirazione è quasi inesistente? Se riusciamo a sentire dove il nostro tono muscolare è esagerato allora possiamo anche lasciarlo andare. Per fare ordine e ridare una rotta, è importante tornare ad essere più presenti e ascoltare dove sono le tensioni e scomodità, lasciarle poi andare così che il repiro torni ad essere più ampio e anche i pensieri e le idee si rimettano in ordine.
Ma che bello quando tutto fila liscio! Quando senza fatica si ha un’idea originale che viene trasformata in concreto! In questi casi riusciamo a trovare il giusto dettaglio a cui non avevamo pensato e l’intoppo ci fa pensare ad una soluzione ancora più bella dell’idea iniziale. Se ci acoltiamo in questi momenti scopriremo che ci stiamo muovendo con fluidità e il respiro è libero.
Laciare fluire quando le cose vanno bene e fermarci e riprendere presenza quando siamo in difficoltà partendo dall’ascolto dall’aspetto di noi che è più tangibile: il corpo.
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