E’ in pieno svolgimento il campionato Europeo di calcio. Giocano le nazionali e le partite diventano l’occasione per tifare insieme, anche se rivali durante il campionato nazionale.
Non sono un’appassionata di calcio, ma ogni tanto guardo le partite. Mi piace vedere i giocatori che si lanciano la palla da una parte all’altra con estrema precisione o scartano l’avversario con agilità e corrono veloci verso la porta. E’ uno sport di squadra che dà spazio ai singoli.
Ieri sono entrata in casa nel momento in cui per la partita Francia-Svizzera stavano tirando i calci di rigore. Questo è un momento di tensione assoluta. Anche io, che non avevo visto la partita, ad ogni tiro in porta sono stata con il fiato sospeso.
E’ un rito collettivo in cui tutti partecipano in silenzio (.. una parte della tifoseria cerca di disturbare 😉 ), lasciando che chi deve calciare e il portiere si concentrino, si prendano il tempo per essere presenti in quel momento. Chi tira deve decidere esattamente dove vuole far andare la palla senza però far trasparire la propria intenzione al portiere. Il tempo si dilata, ecco il tiro e in un istante la palla arriva alla meta, qualche decimo di secondo per capire l’esito e alcuni tifosi esultano, gli altri rimangono delusi.
I calci di rigore sono il momento in cui si percepisce con più chiarezza l’unità di tutti qualunque sia la squadra per cui si tifa.
Nelle lezioni Feldenkrais, spesso succede anche questo, che il gruppo, nel silenzio della lezione, inizi a muoversi insieme. Dai primi movimenti in cui ognuno ha il suo, si arriva ad un unico ritmo. Si condivide, nell’attesa di capire dove andrà la lezione, il percorso. Si è sospesi come quando viene tirato un calcio di rigore. Il silenzio aiuta l’ascolto. E’ una magia che accade, i partecipanti sono messi in una condizione per sentire sé stessi e gli altri. Si vive il presente.
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