Le lezioni del metodo Feldenkrais sono infinite, alcune sono diventate ‘classiche’ perché hanno degli effetti potenti e per questo vengono ripetute più spesso, le altre sono sempre una sorpresa.
Cosa vuol dire ripetere una lezione già nota? Si sa già tutto e per questo diventa meccanica e noiosa? A volte capita che in lezioni già conosciute si facciano delle scoperte che non erano emerse prima. Il tempo ci cambia, l’esperienza fatta durante un giorno viene vissuta in modo differente in un altro. Inoltre i movimenti non sono ripetuti meccanicamente, imitando l’insegnante, per questo l’attenzione e l’elaborazione dell’azione sono sempre ricchi di dettagli che possono cambiare da una volta all’altra. Una stessa lezione può essere usata per temi differenti e l’insegnante può mettere l’accento su un tema piuttosto che su altri, anche questo, la rende sempre diversa.
Il linguaggio serve per comunicare e non coincide con il pensiero. Diceva Moshé Feldenkrais: ‘credete che un bambino non pensi solo perché non sa ancora parlare?’.
Nelle lezioni Feldenkrais l’insegnante da le indicazioni di movimento verbalmente e stimola il pensiero facendo delle domande. Cambiando le parole e le domande fa mettere l’attenzione dell’allievo su cose differenti. Possiamo dire che non sono importanti i movimenti ma come si propongono, il linguaggio che viene usato e dove viene posto l’accento.
Una stessa sequenza di movimenti può diventare tante esperienze differenti e stimolare pensieri nuovi. Ripetere arricchisce i dettagli e fa affiorare cose nuove.
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