Viviamo nella linea del tempo che fa scorrere la vita da passato, a presente, a futuro.
Il passato sono le esperienze accumulate, il bagaglio dentro cui abbiamo messo risorse e scheletri. Il presente è qualcosa di sfuggente che utilizza il passato e siamo noi ora, che trasciniamo o ci sorreggiamo sull’esperienza vissuta. Il futuro è quello che saremo, una sorpresa, qualcosa di ignoto.
Spesso diamo molto peso al nostro passato, l’esperienza che abbiamo fatto è in ogni nostra cellula, nel modo di porci, di percepirci. L’immagine di sé ci accompagna in ogni momento ed è l’accumulo del tempo passato.
A chi non succede di giustificare un proprio comportamento o caratteristica come conseguenza di un evento passato? Continuiamo a vederci sempre nello stesso modo come se il tempo non passasse rimanendo ancorati a ciò che ci è capitato. Così le reazioni le vediamo causate da come ci hanno insegnato in famiglia , o per un evento accaduto, memorizzato e quasi inciso nel nostro essere. Non si può cancellare la memoria ma ci si può dare il permesso di trasformare ciò che era in ciò che sarà attraverso una nuova risposta nel presente. Al ‘sono fatta/o così’ possiamo aggiungere ‘ma posso anche cambiare’.
Moshè Feldenkrais diceva che se nel presente diamo le stesse risposte del passato, il futuro sarà uguale al passato tranne che per la data.
Un’invito a fare ricerca, a pensare che ad uno stesso evento possiamo dare risposte differenti e vivere nuove esperienze di vita.
Così nelle lezioni del metodo Feldenkrais non si trova mai nulla di scontato, non si conosce la destinazione e i viaggi sono sempre differenti. La conoscenza di sé e delle risposte che si danno, la condivisione di altre possibilità fa scoprire che anche nel modo in cui ci muoviamo possiamo lasciare delle abitudini per acquisirne di nuove.
Più scelte abbiamo più siamo liberi di andare dove vogliamo, e le scelte ce le possiamo creare.
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