Santi Gatto, nel suo libro  L’ipnosi fa notare come la vita di una pianta cominci dalle radici  come per tutta la sua esistenza rimanga collegata a queste e come da esse tragga sostentamento per formare nuovi rami e, molto importante, nuove radici.

La disciplina in oggetto, similmente alla maggior parte delle scienze sociali, non ha avuto un percorso storico lineare.  Ogni epoca contiene, allo stesso tempo, concezioni dell’ipnosi antecedenti e successive a quelle dominanti; se prendiamo in considerazione le tecniche usate, intuiremo spesso impronte di un passato remoto o predizioni di un brillante futuro. Ancora una volta la storia sembra più muoversi lungo ellissi che di tanto in tanto si incontrano, trasversalmente a quello che sembra l’andamento lineare del tempo.

Granone, nel suo Trattato distingue quattro grandi momenti: magico-religioso, magneto-fluidico, psicologico e fisiologico.

La storia religiosa dell’umanità ha sicuramente qualcosa da spartire con la psicologia e l’ipnosi: è facilmente intuibile che miti, cerimonie  e feste religiose del passato contengono rappresentazioni e rituali con un forte impatto sulla vita psichica delle persone.

L’ipnosi faceva parte dell’insegnamento iniziatico dei culti misterici orientali e occidentali. La pratica del “sonno nel tempio”, rito di guarigione greco-romano o il viaggio shamanico nell’altro mondo o la recita di mantra, – tecniche praticate ancora oggi, a volte sotto altre vesti – contengono chiari riferimenti a fenomeni riproducibili con tecniche ipnotiche.

Lo sguardo della Medusa che rendeva ‘di pietra’ chi osasse fissarla, il canto ammaliatore delle Sirene ricordano, in chiave poetica, l’induzione ipnotica con tecniche tradizionali. Lo stesso rituale esorcistico-curativo del prete cattolico Johann Gassner, (1727-1779) prevedeva la polarizzazione dell’attenzione dei fedeli mediante canti e suggestive formule in latino, la manifestazione dell’entità infernale (attraverso la comparsa di convulsioni e crisi nervose), l’orientamento del demone-male in altre parti del corpo,  fino alla sua definitiva espulsione.

Rituali di questo tipo sono molto più in voga di quanto non si pensi. Se il più conosciuto in Italia e nel mondo è Milingo,  ogni regione ha i suoi preti-guaritori, che utilizzano rituali non molto diversi da quelli di Gassner.

La fase magneto-fluidica è dominata dalla figura di Franz Friedrich Anton Mesmer (1734-1815).

Il medico austriaco, probabilmente a conoscenza delle antiche dottrine misteriche, propose un modello interpretativo dei suoi metodi di guarigione basato sull’esistenza di un fluido magnetico animale in grado di ristabilire l’armonia dell’individuo. Praticando le sue tecniche in Francia ottenne risultati notevoli, creando notevoli imbarazzi alla scienza medica dell’epoca. Era il periodo di Voltaire e di Cagliostro. Dopo una prima bocciatura ufficiale nel 1784 dell’Accademia Reale di Medicina, il successivo riesame del 1825 riabilitò il mesmerismo, giungendo perfino ad accettare implicazioni di chiaroveggenza (soggetti in ipnosi ‘vedevano’ eventi ancora da accadere in luoghi lontani).

Nel 1881 Baréty menziona, a proposito di questi fenomeni, una forza radiante, che può essere emessa dall’ipnostista tramite occhi, dita o soffio. Tale forza si propaga in modo simile alle onde elettriche e luminose. Dal Pozzo, nel  1869 parla di alterazioni delle funzioni degli organi, dei sensi e dei processi mentali  che inducono nell’organismo fenomeni inibitori e attivatori.

Nel 1882 Charcot, grande scienziato della Francia positivista, studiò le conseguenze dell’induzione su pazienti affetti da isteria  (deriva dal greco e significa utero, quasi ad indicarne componenti organiche). L’accademico, giunse a definire l’ipnosi come una nevrosi sperimentale facilmente riscontrabile nei soggetti isterici. Quest’idea appare oggi non solo limitata, ma anzi un colossale equivoco dovuto, per così dire, ad un vizio nella scelta del campione statistico.

…un po’ come, studiando la miopia, concludere che tutti quelli che portano gli occhiali sono miopi!

Rimane comunque grande l’importanza di questo neurologo che sulla fine dell’800 riuniva, nell’ospedale parigino della  Salpêtière le menti mediche piu brillanti di quel secolo (Pierre Janet, Joseph Babinski, Charles Richer, Gilles de la Tourette, Moreau de Tours, nonché Freud). E per la prima volta attirava l’attenzione sullo studio della coscienza e sui suoi stati.

Sigmung Freud, allievo di Charcot, attenua la componente impositiva della tecnica del suo maestro, e, pur non praticando in senso stretto l’ipnosi, trae da essa l’idea della psicanalisi: il paziente adagiato su un divano, a suo agio e rilassato, porta alla coscienza contenuti psichici profondi, scatenando una sorta di catarsi.

Il suo contemporaneo Jung vide nell’analisi semi-ipnotica dell’inconscio l’emergere di contenuti collettivi, legati alla storia dell’umanità (archetipi).

Lombroso nel 1909 studiando varie manifestazioni paranormali afferma l’esistenza di forti e sconosciute energie psicofisiche.

Cinquant’anni più tardi Disertori è ancora della stessa opinione, sottolineando il ‘potere’ dell’operatore.

La fase psicologica vede nell’abate Faria (1776-1812) un’illustre precursore. Egli infatti, contemporaneo di Mesmer ne respinse l’idea di un fluido emanato dall’operatore, e ritenne che l’ipnosi fosse dovuta alla densità del sangue e alla capacità di concentrazione del soggetto ipnotizzato.  Trent’anni dopo la morte del religioso, Braid , che per primo coniò il termine di ipnotismo, motiva il fenomeno come un’alterazione del sistema nervoso dovuto alla fissità dello sguardo e alla concentrazione della mente su una sola idea (monoideismo). Egli inoltre propone l’amnesia ipnotica (il fatto che il soggetto, al momento del suo risveglio non ricordi nulla di quanto accaduto durante la seduta, se non entrando nuovamente in questo stato) come prova dell’avvenuto processo.

Bernheim e Liébault della scuola di Nancy, danno un importante contributo alla crescita di questa idea.

Il primo criticò aspramente le conclusione di Charcot, definendo l’ipnosi come uno stato di suggestionabilità esaltata, riproducibile anche senza ricorrere al sonno ipnotico (sensazione di avere le palpebre molto pesanti, tanto da non riuscire più ad aprire gli occhi). Liébault osservò il rapporto esclusivo che si stabilisce tra operatore e paziente, tanto che quest’ultimo sembra rispondere solo ai segnali del suo terapista, ignorando ogni altro stimolo esterno. Un processo simile accade a  quei genitori che pur dormendo profondamente si svegliano non appena dalla culla giunge un lieve rumore, rimanendo invece indifferenti a clackson, sirene, tuoni, ecc.

Emile Coué (1857-1926) formulò alcuni enunciati che ancora oggi mantengono una certa rilevanza, non solo storica:

– la suggestione guida l’immaginazione che è più forte della volontà e influisce sulle funzioni del nostro corpo;

– ogni pensiero che occupa la mente in modo esclusivo diventa verità e si trasforma in azione;

– la suggestione che viene accolta dal soggetto deve diventare prodotta dal soggetto stesso (autosuggestione)

Pierre Janet (1859-1947) intraprese invece il cammino inverso: egli infatti comprese che si poteva partire dal corpo per arrivare alla mente. Nel 1932, Schultz (1884-1960) mise a punto una tecnica di autoipnosi, che partiva proprio da su un profondo rilassamento del corpo. Questa tecnica prevedeva un certo periodo di apprendimento per poterle padroneggiare, da cui il nome (training autogeno). Con questa tecnica è possibile scivolare in una leggera trance, simile a quella che prova il paziente sul lettino di Freud: nel T.A. però la decodificazione dei contenuti psichici che possono affiorare sotto forma di immagini può essere gestita dal paziente stesso.

Un capitolo a parte meritano l’approccio, le idee, le tecniche di Milton Erickson (1901-1980). Qui mi limiterò a notare come la sua concezione dell’inconscio fosse differente da quella freudiana. Erickson considera l’inconscio una sorgente di spontaneità creativa e non solo come un elemento di possibile disturbo alla vita di relazione. Ha scritto: “E’ molto importante che le persone sappiano che l’inconscio è molto più intelligente di loro”

La fase fisiologica deriva in gran parte dagli studi di Pavlov sui riflessi condizionati. Durante una seduta di induzione, si verifica una parziale inibizione della corteccia cerebrale che rende possibile attivare riflessi che si attivano automaticamente attraverso lo stimolo della parola.

E’ curioso notare come oggi in realtà le quattro interpretazioni in parte coesistono: linterpretazione fisiologica si avvale di una moderna strumentazione (SEEG – un elettroencefalogramma che mostra in simultanea lattività di parti diverse del cervello), l’interpretazione psicologica ha avuto un grande sviluppo grazie allopera di Bandler e  Grindler; l’antropologia ha sviscerato aspetti mistico religioso di culture antiche comparando rituali di trance con le esperienze psichedeliche ottenute con sostanze psicoattive da molti ricercatori (Hoffmann, Groff).L’enorme sviluppo che in questo periodo hanno avuto in occidente discipline come la Pranoterapia, il Reiki e il Qi Gong  e tutta la bioenergetica reichiana rivalutano in qualche modo le grandi intuizione di Mesmer.

Dello stesso parere è il professor Emilio Servadio, noto ricercatore nel campo della psicologia e del paranormale, che, a proposito di casi di ipnorapine  qualche hanno fa ha scritto: “…Viene da chiedersi, allora, se non sia da riprendere seriamente in considerazione la tesi di coloro (in Italia Disertori, negli Stati Uniti Mc Connell), i quali ritengono che in sostanza, l’ipnosi possa essere dovuta – almeno in certi casi – a un influenzamento psicocinetico. Lo riteneva, come si sa, Mesmer, e lo ritennero tutti i ‘magnetizzatori del secolo scorso…Siamo sicuri che certi fatti recenti non ripropongano le tesi obliate di quei lontani pionieri?…’

Tra le varie scuole di ipnosi esistenti oggi in Italia, alcune delle quali accessibili solo a medici e psicologi, merita un cenno per l’originalità del metodo quella di Oberto Airaudi, fondatore della Comunità di Damanhur.  Non è infatti contemplato da altre scuole l’utilizzo dei cossidetti ‘schemi’ o ‘mappe cerebrali’, rappresentazioni grafiche la cui percorrenza porta ad uno stato alterato di coscienza. In questa scuola si fa notare altresì come un’applicazione di pranoterapia possa facilitare l’induzione.

(tratto da Ipnosi, psicodinamiche della vita quotidiana tra il sonno e la veglia pubblicato sul sito costellazioni.alessandromarchisio.com)